Attraverso lo specchio: la Cina e i brand delle meraviglie tra moda, tecnologia e food&beverage

Quando accostiamo la Cina al mondo della moda e delle industrie, la prima immagine che ci salta subito alla mente è quella dei negozietti, ormai onnipresenti nelle nostre città, contraddistinti da insegne a ideogrammi e da lanterne rosse esposte all’ingresso. Tutt’altro. Grazie al progresso tecnologico, ad un ingente sviluppo economico e ad avanzate tecniche manifatturiere la Cina ha dato vita non solo a dei brand propri, unici e autentici, ma anche di altissimo livello, che non hanno nulla da invidiare ai big della moda. Sono sempre di più infatti gli stilisti cinesi a farsi strada nel mondo dell’haute couture e che addirittura ispirano i loro navigati colleghi occidentali, portando in passerella dei modelli unici e favolosi, in grado di interpretare la propria tradizione con grande originalità. Non è un caso quindi se il MET di New York, il Metropolitan Museum of Art, ha dedicato proprio all’influenza dell’estetica cinese sulla moda occidentale una mostra dal titolo Through the Looking-Glass, attraverso lo specchio, titolo che tende un po' a rievocare il mondo delle meraviglie scoperto dall’Alice di Lewis Carrol.

brand Cina

Inutile dire che è stata l’esposizione più visitata del museo. Ma non è solamente il settore del fashion a svettare tra le produzioni “made in China”. Certamente al primo posto si colloca la sfera dell’alta tecnologia, con una gamma infinita di prodotti dal design pratico, moderno e innovativo, che spazia dagli elettrodomestici alla telefonia, tra cui primeggia indiscusso il brand di casa Huawei, ormai il secondo produttore di smartphone al mondo, in una sfida all’ultimo software solo con il colosso americano Apple, e Xiaomi, che ha già superato Samsung nelle vendite. Si aggiungono poi i settori dell’e-commerce, con in testa Alibaba, quello del turismo e dell’educazione, che registra una crescita del 46% in più rispetto agli anni precedenti, e il macrocosmo delle telecomunicazioni che fa capo a Tencent. Questa importante società di Shenzhen è un po' un mix tra i nostri Google e Facebook, le cui infinite potenzialità convergono tutte insieme in un’unica app, Wechat, il programma cinese di messaggistica istantanea in grado di svolgere qualsiasi tipo di attività e dico qualsiasi. Chat, social, pagamenti, prenotazioni, visite mediche, chiamare un taxi e chi più ne ha più ne metta, tutto in un’unica sorprendente app.

Tencent conta così ad oggi quasi un miliardo di utenti. È evidente quindi come stiano diventando sempre più numerosi i marchi cinesi ad avere un forte peso economico sul mercato globale e come alcuni di essi abbiano addirittura superato nelle quotazioni in Borsa il valore di granitiche multinazionali come McDonald’s o la holding di Luis Vuitton e Moet Chandon, due colossi del mercato del lusso francese. La Cina segna infatti un nuovo punto anche nel settore del food&beverage, con l’esclusiva produzione del liquore Maotai o Moutai, dal nome dell’omonima città in cui viene prodotto, nel sud-ovest del Paese. Questo odoroso distillato, che è il più famoso di tutta la Cina, è antichissimo, risale infatti a circa 2000 anni fa e si dice che fosse la bevanda preferita degli imperatori della dinastia Han.

A base di frumento e sorgo, questo liquore assume una colorazione rossastra in seguito alla fermentazione che avviene in vasche particolari, fatte di una terra rossiccia detta cinabro. Infine, il distillato viene fatto invecchiare in giare di una porcellana speciale, fino a raggiungere una gradazione alcolica di circa 55% vol. Che si tratti di un prodotto pregiato è evidente, specie se pensiamo che Mao Zedong lo offrì all’allora presidente americano Nixon durante un pranzo di stato. E sebbene non sia così noto in occidente, tuttavia il Moutai ha raggiunto una capitalizzazione di mercato pari a 145 miliardi di dollari, una cifra da capogiro… e non per il grado alcolico. Ha superato così, oltre all’americano McDonald’s, anche noti marchi britannici come Baileys, Johnnie Walker e Guinness. Da questo prospetto emerge quindi un’immagine della Cina che è ben lungi dai negozietti delle nostre città. Siamo di fronte invece ad una vera e propria potenza economica in continua crescita, che sta notevolmente contribuendo ai nuovi assetti economici mondiali di cui siamo spettatori. Sul grande tavolo verde globale è la Cina ora il giocatore più ostinato, certa delle sue capacità e chissà che non tocchi proprio a lei l’ultima parola con un bel poker d’assi.

Anthea Claps

Anthea Claps

Laureata in Filologia classica presso l'Università Federico II di Napoli, ha una grande passione per l'arte, la musica e i viaggi. Animata da insaziabile curiosità, sostiene l'importanza della cultura e del "never stop training".

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